Dopo un periodo frenetico riscopriamo il piacere di una serata davanti a un film, con una bella ciotola a testa di anguria tagliata a pezzettoni (patatine e popcorn sono stati momentaneamente banditi dalla nostra casa, ma torneranno ai primi freddi...).
Il mio nome è Khan, un film indiano di cui avevo sentito parlare (male, per la lunghezza eccessiva) e che mi ha lasciata letteralmente senza fiato.
Un film sui diversi, sull'amore e sull'odio, un film che riporta in campo l'11 settembre da un punto di vista che, davvero, non avevo mai considerato.
Una riflessione a margine, al di là della trama, è stata proprio questa: ogni medaglia ha due facce, io spesso ne vedo una sola e sapere che c'è l'altra mi apre la mente e il cuore. Grazie Khan.
Un film sui diversi, sull'amore e sull'odio, un film che riporta in campo l'11 settembre da un punto di vista che, davvero, non avevo mai considerato.
Una riflessione a margine, al di là della trama, è stata proprio questa: ogni medaglia ha due facce, io spesso ne vedo una sola e sapere che c'è l'altra mi apre la mente e il cuore. Grazie Khan.
3 commenti:
Questo film è emozionante, ci fa capire come nella vita i punti di vista non sono mai in una sola direzione e non solo… gli attori sono straordinari soprattutto il personaggio maschile…
Ogni tanto si riesce a vedere qualcosa di interessante soprattutto da attori e registri non troppo conosciuti… vi siete accorti che ormai il cinema sta diventando spazzatura? Fanno tra i 5 e 10 film a settimana, ma come si può pensare che ci sia della qualità nei contenuti….. baaaaa
assolutamente d'accordo... è un film stupendo, molto toccante e che ci fa allargare la mente, gli orizzonti. Il cinema indiano sta diventando decisamente la mia passione, dopo Salaam Bombay, Il Destino nel Nome, Fire, The Millionire, ora anche questo... è la conferma di quante belle sorprese ci riserva l'Oriente.
@Roberta: concordo! Benvenuta...
@alias: Benvenuta! Verrò a trovarti... spero scriverai di cinema!
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