Quando sarete nonni raccontate ai vostri nipotini questa storia, ovvero di quando una Vergine azzoppò un Cavallo... servirà loro come lezione di vita.
Mi spiego... per colpa della mia Verginitudine (in senso zodiacale) ho la tendenza, malsana, alla razionalizzazione di (quasi) tutto.
A differenza degli altri anni in cui con leggerezza e sapienza preparavo ciliegie sotto grappa, quest'anno per "colpa" del blog ho voluto pesare e soppesare ogni gesto.
Al momento di preparare i vasetti, pensando alla scrittura della ricetta, ho voluto razionalizzare quello che facevo sempre: 2-3 cucchiai di zucchero per vasetto (2 nei piccoli, 3 nei grandi) sono diventati "metà del peso delle ciliegie", ovvero i soliti cucchiai più quasi altrettanti siccome a novembre per migliorare il liquore ne aggiungevo un poco.
Al momento di preparare i vasetti, pensando alla scrittura della ricetta, ho voluto razionalizzare quello che facevo sempre: 2-3 cucchiai di zucchero per vasetto (2 nei piccoli, 3 nei grandi) sono diventati "metà del peso delle ciliegie", ovvero i soliti cucchiai più quasi altrettanti siccome a novembre per migliorare il liquore ne aggiungevo un poco.
Il risultato? Ciliegie raggrinzite per eccesso di zucchero. Aggiunto mesi dopo addolcisce solo il liquido, aggiunto prima modifica il processo osmotico e si "prosciugano" le ciliegie a vantaggio del liquido liquoroso. Questa la spiegazione ai miei guai di una saggia vicina di casa che ha imparato questa scienza dal padre vignaiolo.
Ben mi sta. Ora il senso di colpa per avervi fatto sbagliare mi perseguiterà fino al prossimo anno. Per punizione mi impegno a mangiarmele lo stesso a Natale, brutte come sono. E considerando l'importanza che l'estetica ha per me vi assicuro che non è poco...
... Ho modificato il post... per chi è ancora in tempo...
1 commento:
ahahah ok ho trovato la risposta!
guarda, anche il mio è un esperimento...ti saprò dire tra qualche mese se dovrò vivere anche io di rimorsi :D
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