martedì 21 febbraio 2012

LE PATATE AL DIAVOLO

 

Dalla copertina del libro più inaspettatamente fondamentale della mia biblioteca culinaria Cucina bruta. Il meglio della semplicità - Guido Tommasi Editore:

"124 ricette per riprendere confidenza con questi cibi antichi, potenti, selvaggi e magici che nella nostra memoria formano l'alfabeto primordiale del gusto".
 
 
Questo libro mi ha letteralmente conquistata, l'ho custodito per mesi solo per il piacere di sfogliarlo, solo l'indice prometteva meraviglie: 

"l'impero del sale, dolce brace, le nobili muffe, magica marinata, il reame di tartaria, in riva all'amaro, acid trip..."

Ricette di poche righe e pochi ingredienti precedute da un' esaltazione dei sapori base, uno alla volta: il salato, l'affumicato, il crudo, l'amaro, l'acido.  Ho un timore reverenziale verso certi libri, penso che per affrontarli mi serva la giusta preparazione, ingredienti eccellenti, tempo, la giusta occasione. 
Invece no, per la cucina bruta basta davvero poco e il risultato è sorprendente.

Ad Albisola (SV), proprio vicino a noi, c'era la PIRAL, oggi trasferita a Vado Ligure, una piccola fabbrica di ceramiche che esporta in tutto il mondo pochi eccellenti prodotti da fuoco, pentole e tegami in terracotta smaltati. Da tempo cercavo un tegamino o una pentola rossa, raramente se ne trovano. Quando l'ho vista non sapevo cosa fosse una "patatiera" mi sembrava solo una piccola pentola con un lungo manico e una bella forma...
... comprata! Leggo sulla confezione: "la patatiera è ideale per la cottura di patate e castagne senza bisogno di essere sbucciate e senza l'ausilio dell'acqua mantenendo il migliore sapore come nella cottura alla brace"...
... mi si accende la lampadina: e se fosse la stessa magica pentola di cui si parla nel libro, "le Diable" della Charente! Luoghi lontani, stessa tradizione: una pentola, qualche patata e un profumo di cenere che avvolge la casa...
 
 
LE PATATE AL DIAVOLO 
Ingredienti: 
  • 10 patate circa di media dimensione

Lavare le patate, forarle con una forchetta, metterle nella patatiera, coprire e cuocere a fuoco medio per circa 40 minuti girandole a metà cottura.
Nella regione della Charente aggiungono una manciata di sale grosso, una cipolla ramata, un rametto di rosmarino e tre foglie di alloro. Forse a poco a poco proveremo ad aggiungere questi sapori anche se la semplicità della patata rugosa fuori e morbida dentro che profuma di cenere... da assuefazione...

  
 Aspettiamo ottobre per provare le castagne !

3 commenti:

Sara ha detto...

non sapevo che esistesse la patatiera...ma le tue patate me le mangerei tutte! :-)

Silvia ha detto...

@Sara: potrei fare un giveaway di patate!

Teresa ha detto...

Devono essere particolarmente profumate le patate!!! Che voglia!!!