mercoledì 4 febbraio 2015

PRIMA E DOPO - Prefazione


Mi sa che ho una tara mentale, forse dovuta al mio lavoro? Mi piacciono troppo i prima e dopo. Lo stesso paesaggio alla finestra nelle varie stagioni, lo stesso muro l’anno dopo, in autunno, in primavera, la mia faccia con i capelli lunghi, corti, raccolti, un mobile appena comprato e lo stesso restaurato. E’ un’attrazione verso il cambiamento, mi affascina come tutto si trasforma nonostante ogni cosa sembri la stessa del giorno prima. Mi affascina un po’ meno il fenomeno sulla mia faccia e su altre parti meno visibili del mio corpo ma questo è un altro discorso.


e dopo Big Snow...

 
Questa riflessione oggi all’improvviso mentre tento di scrivere una relazione tecnica sulla ristrutturazione del nostro studio, mi guardo intorno… dalla finestra si vede la neve (P.S. la terza foto è a fine Big Snow, al momento del post siamo ancora alla fase seconda foto!), i miei piedi sono sul pavimento di cotto che sento caldo e mi ritorna in mente la prima volta che sono stata qui, quando la nostra vicina ci teneva i conigli e c’era terra battuta umida e non si vedeva niente, e poi ripenso ai primi lavori di bonifica nel 2009 e a tutto il tempo che abbiamo passato in questa rimessa che ha ospitato attrezzi per l’orto, sdraio e lettini, mobili vecchi… e poi un anno fa muratori, posatori e trattatori del cotto, io e Mauro che puliamo la volta mangiando polvere e faccio fatica a selezionare le foto giuste dei lavori, ci metto troppo sentimento, anziché scegliere foto d’ambiente scelgo mani che sfregano, Mauro di schiena che rasa un muro, lo scorcio del glicine attraverso la vecchia porta, ricordo la mattina dell’arrivo del cotto e le prugne delle 6.00 come colazione e lei dappertutto, la Ceci...

Ok, la relazione non la finirò oggi, e nemmeno il post, devo fare la relazione. Ma almeno le foto per voi le posso scegliere con la parte destra del mio cervello? Una l'ho trovata.


(... non chiamatelo il telefono azzurro, và)

3 commenti:

Anna ha detto...

Quanto mi ritrovo in quello che scrivi. Ogni volta, ad ogni evento, io ho avuto bisogno di " mettere le mani in pasta ", sporcandole e cercando il rinnovamento.
Mi sento bene solo così.
Per un anno e mezzo non ho fatto niente di questo, e guarda caso, è corrisposto al mio periodo di silenzio senza attesa. Ora ho voglia di rimettermi in gioco ricominciando a cambiare le cose intorno a me. Mi fisso a guardare una parete, una libreria, un soffitto, un angolo. Sto ore a pensare come cambiare, cosa ristrutturare.
Vuol dire che sto bene e questa sensazione sono sicura, è ciò che provi anche tu.

Kiki ha detto...

Bello il prima e il dopo...il glicine..la neve e soprattutto la Ceci! ;)

Kiki

Anonimo ha detto...

bellissime foto davvero.
Prox volta che vengo il Liguria ti avviso promesso.
baci sandra frollini